Grazie ai servizi cloud e alle reti mobili 5G, il numero di teleconsulti eseguiti a livello globale dovrebbe raggiungere i 765 milioni nel 2025, passando dai 422 milioni del 2021, secondo uno studio di Ricerca sul ginepro.
L’analista ha definito i teleconsulti come sessioni video che consentono ai pazienti e agli operatori sanitari di interagire in remoto utilizzando portali sanitari dedicati, app o piattaforme di videochiamata consumer.
La pandemia di Covid-19 ha reso gli ultimi 18 mesi circa molto impegnativi per l’assistenza sanitaria, con ospedali, cliniche, fornitori di cure primarie e piccoli ambulatori spinti a cambiare il modo in cui operano per garantire la sicurezza del personale e dei pazienti. Ridotti appuntamenti di persona per ridurre i contatti all’inizio della pandemia ha costretto molte strutture sanitarie a prendere in considerazione la telemedicina per continuare a prendersi cura e monitorare i pazienti.
Telemedicina può essere implementato in diversi modi, da configurazioni che si concentrano sulla facilitazione di chiamate audio e video tra il paziente e l’operatore sanitario a quelle che si spingono fino a supportare il monitoraggio remoto dei parametri vitali di un paziente in tempo reale. Tuttavia, l’implementazione dei servizi di telemedicina non è un compito semplice considerando le implicazioni e i potenziali rischi che può comportare sia per lo studio che per il paziente.
Date queste dinamiche, Juniper’s Telemedicina: tecnologie emergenti, disponibilità regionale e previsioni di mercato 2021-2025 Il rapporto prevede che il paziente medio a livello globale utilizzerà i servizi di teleconsulto 3,6 volte all’anno. Tuttavia, la necessità di dispositivi mobili e connettività limiterà la diffusione dei servizi di teleconsulto nelle regioni sviluppate e, di conseguenza, si prevede che oltre il 50% dei teleconsulti avverrà in Nord America ed Europa entro il 2025.
Inoltre, il rapporto ha rilevato che, affinché i servizi di teleconsulto diventino un elemento integrante dell’offerta sanitaria, le piattaforme devono sviluppare soluzioni che soddisfino le diverse capacità dei settori sanitari regionali. Ha identificato i servizi cloud e Connettività 5G come chiave per garantire che gli operatori sanitari locali possano beneficiare delle tecnologie di teleconsulto remoto.
Il rapporto ha anche riconosciuto che, in virtù della loro capacità di semplificare le attività amministrative e rivolte ai pazienti, le tecnologie di telemedicina sono in grado di offrire risparmi significativi sui costi per gli operatori sanitari, per un valore di oltre 21 miliardi di dollari entro il 2025 a livello globale.
Ha previsto che l’integrazione dei dispositivi indossabili per la salute dei consumatori nei servizi di teleconsulto consentirebbe agli operatori sanitari di ottenere i dati sanitari dei pazienti in modo più efficiente, senza la necessità di una visita fisica. Di conseguenza, il rapporto ha esortato le piattaforme di teleconsulto a sviluppare servizi basati su cloud in grado di ospitare in modo sicuro informazioni sanitarie sensibili.
“I servizi di teleconsulto richiedono un’elevata larghezza di banda, che spesso non è disponibile nelle regioni in via di sviluppo, limitando l’impatto dei servizi in queste aree”, ha affermato l’autore del rapporto, Adam Wear. “Tuttavia, il rapporto prevede che Tecnologie 5G può essere utilizzato come soluzione dell’ultimo miglio per sostenere la fornitura di servizi in aree in cui la connettività Internet è scarsa o inadeguata”.
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